MUOS - Gli operai continuano a lavorare nonostante la sentenza del TAR

Qualche giorno fa è capitato un fatto che dovrebbe servire, spero, a far riflettere un po’ tutti su tutto quello che sta accadendo a Niscemi in questi giorni. Mi trovavo al lavoro, e viene un cliente, e mentre gli aggiusto un telecomando mi chiede: ma a che punto è il muos, è vero che nonostante la revoca stanno ancora lavorando? A malincuore devo rispondergli che sì, è proprio vero, stanno ancora lavorando, io stesso ho messo un video in cui si vede una antenna che sta ancora trasmettendo, ma quel che è peggio, è che ancora gli operai continuano a lavorare nonostante questa benedetta revoca, e quel che è peggio ancora (in questa assurda situazione muos il peggio, proprio quando sembra essere passato, ti accorgi che è una illusione, e che il peggio deve ancora venire) il peggio ancora è che proprio la polizia ed i carabinieri scortano quegli stessi operai per permettere loro di entrare nella base dove, dopo qualche minuto, quelli provvederanno ad infrangere quella legge di cui essi invece dovrebbero essere garanti. E per rendere ancora più veritiera la cosa, gli stavo facendo vedere il video che Antenne 46 aveva girato e postato su internet dove si vedevano gli operai, mischiati in mezzo ai militari statunitensi, che con i loro mezzi, e supportati proprio dalle nostre forze dell’ordine, superavano il blocco imposto dagli attivisti, entravano nella base, e dopo qualche tempo iniziavano ad operare nel cantiere, muovere mezzi da lavoro, eccetera eccetera. Ora, non me ne vogliano la polizia e l’arma dei carabinieri: io sono uno tra quelli che i poliziotti ed i carabinieri li rispetta, innanzitutto come persone, e come istituzione.

Premesso che alcuni, diversi tra quegli stessi poliziotti e carabinieri, essendo gran parte di loro niscemesi, sono anche conoscenti, tanti sono miei clienti, ci parlo quando li vedo, ci vado a casa ad aggiustare le televisioni, poi è anche mio carattere quello di non parlare mai male delle persone, insomma, diciamo che non ho mai avuto, né ancora adesso ce l’ho, alcun senso di ritorsione o rammarico nei confronti di alcuno di loro. Anzi, dirò di più, per me la polizia ed i carabinieri sono come la Croce rossa: e così come non si spara sulla Croce rossa, tantomeno si dovrebbe farlo nei confronti di Polizia e Carabinieri, tanto di cappello. D’altronde, se viene un ladro a rubare a casa mia, o se qualcuno mi vuole picchiare con un bastone, io vado dalla polizia o dai carabinieri per cercare di farmi difendere, è una delle più elementari regole di convivenza della nostra società civile, ragion per cui mai e poi mai potrei avercela con uno di loro. Scrivo tutta questa premessa perché sia ben chiaro a tutti e senza equivoci tutto ciò che voglio ora andare a dire.

Dunque, ritornando al fatto con cui ho iniziato: stavo facendo vedere al cliente il video, quando ad un certo punto entra un altro cliente, ed anche lui riesce a vedere qualche minuto del video. Quando il video finisce, uno dei due rimane incredulo alla visione del video e dice: ma come è possibile che la polizia collabori ad infrangere la legge?, mentre il secondo dice: ma tanto si sa, che i poliziotti sono loro i primi delinquenti, sono loro la vera mafia. La cosa finisce lì. Aggiusto il telecomando al primo cliente, il secondo mi dice se gli posso saldare un filo, se ne vanno tutti e due, per quella sera sembra finire lì. E purtroppo no: questa cosa a me mi ha fatto riflettere, e riflettere tanto, perché il fatto è che quel signore che aveva detto: i poliziotti sono loro i primi delinquenti, questo signore non è proprio uno stinco di santo. Traffico di droga, estorsioni, probabilmente furti e rapine, chi più ne ha più ne metta, c’è un bel scrivere sul curriculum delinquenziale di questo signore, purtroppo. Ma poi ho pensato: va beh, si dirà che il poco di buono aveva tutte le ragioni del mondo a parlare così, si sa che i delinquenti parlano male dei poliziotti e dei carabinieri, quindi niente da eccepire: detto da un poco di buono, una cosa così ti lascia indifferente. Quello che mi ha fatto riflettere è la reazione di quell’altro, il primo cliente: questo signore è una persona comune, che lavora, paga le tasse, probabilmente paga pure le multe senza fiatare, la persona media insomma, che tuttavia si trova a riflettere ed a dubitare sull’operato di polizia e carabinieri. E sull’operato di polizia e carabinieri a Niscemi, in Sicilia, non dimentichiamolo.

E voglio sottolineare Niscemi e Sicilia per un fatto semplice, semplicissimo: Niscemi, così come tanti altri comuni siciliani purtroppo, è paese di mafia. La Sicilia è terra di mafia. Niscemi e la Sicilia sono due luoghi geografici dove lo Stato è, all’opinione comune generale, assente, e, se è presente, sempre secondo la stessa opinione generale, questo stesso Stato ha perso, purtroppo.

E questa cosa non si dovrebbe mai dimenticare, quando si parla di Niscemi, Sicilia e mafia. Niscemi è una città dove, almeno una volta a settimana, una macchina prende fuoco a causa di attentati incendiari. Niscemi è una città il cui consiglio comunale è stato sciolto ben due volte per infiltrazioni mafiose. Niscemi è una città dove le associazioni antiracket faticano a prendere piede. Niscemi è una città dove “ognuno si fa i fatti suoi, e campa cent’anni”. Niscemi è una città dove l’omertà ed il silenzio sono la regola, e dove denunciare una illegalità è vista, agli occhi dei più, come una forma di tradimento, di vigliaccheria, di ruffianeria, di “cattiva condotta”: non si fa così, a Niscemi, non si tradiscono gli amici e gli amici degli amici, a Niscemi. Lo hai capito o no?

Ecco, questo è il contesto in cui viviamo tutti noi a Niscemi da sempre, per quello che io ricordo. Orbene, in una città come Niscemi, dove da sempre lo stato viene visto come “il nemico”, dove lo stato è sempre stato assente e, quando c’è, perde inevitabilmente, l’ultimo baluardo di vivibilità e di legalità di cui noi niscemesi possiamo disporre sono (o erano, fino a poco tempo fa) polizia e carabinieri: sono loro, le forze dell’ordine, l’ultimo appiglio di legalità e di sopravvivenza civile e pacifica a cui tutti noi, persone comuni, persone normali, possiamo aspirare. E a cui credere, non fosse altro come ultimo appiglio per non perdere la speranza. Sono i poliziotti ed i carabinieri, le persone di cui ci dovremmo fidare, per difendere l’ordine e la legalità, e non possiamo fare a meno di pensarlo, se non vogliamo sprofondare definitivamente nel disordine, nel saccheggio, nella barbarie e nell’irregolarità. E se non vogliamo continuare a fornire la manovalanza dei nostri giovani, che tendono a cadere più facilmente in errore quando non hanno niente da perdere o nulla a cui aspirare, a quel cancro sociale che è la mafia, la delinquenza comune e chi predica e pratica il malaffare.

Ma poi capitano dei fatti sconvolgenti, veramente sconvolgenti, come quelli a cui noi attivisti siamo oramai ben abituati, da un bel po’ di tempo a questa parte a Niscemi, e non c’è bisogno di menzionarli, sono oramai conosciuti e trascorsi. Il fatto grave, veramente ma veramente molto grave, è quello che si sta verificando in queste ultime settimane, anzi in questi ultimi giorni: le forze dell’ordine che fanno da scorta a quelli che, nell’opinione comune oramai, sono i brutti e cattivi, gli americani, e che nonostante ci sia una sentenza di un tribunale che attesti che quelle persone(non i militari, ma gli operai che continuano ad entrare ed a lavorare dentro il cantiere del Muos), lì dentro non ci possono stare, ecco invece che con un atto di forza veramente nauseante e disgustoso, non solo queste persone lì dentro ci continuano ad entrare, non solo ci continuano a lavorare, non solo le antenne continuano a trasmettere nonostante un tribunale abbia imposto loro uno stop (non stiamo trasmettendo e lavorando, dice il loro comunicato, ma bensì stiamo facendo solamente delle prove tecniche, e poi gli operai mica lavorano, nonostante ci sia un video dell’eccellentissimo Antenne Quarantasei che li coglie in flagrante), orbene, non solo questi entrano ed escano sfacciatamente e spudoratamente quando non potrebbero e non dovrebbero farlo, ma addirittura ci entrano scortati dalle forze dell’ordine italiane, polizia e carabinieri.
E allora mettiamo le cose in chiaro:è evidente che il poliziotto, il carabiniere, l’ispettore, il maresciallo, probabilmente lo stesso questore ed il prefetto, non hanno molte responsabilità in tutto ciò, ed è evidente che sia partito un ordine dall’alto, da Roma direttamente, che imponga loro di fare da scorta e di fare entrare quegli operai dentro la base eccetera eccetera. È evidente che nessun carabiniere, poliziotto ed impiegato che voglia continuare a fare il proprio dovere, portare la busta paga a casa per sfamare i propri figli ed assicurare loro un futuro migliore, è chiaro che un dirigente od un impiegato che voglia fare carriera non può disubbidire agli ordini di un prefetto, o di un ministro addirittura, che gli imponga un ordine, e lui a questo ordine deve solo ottemperare e non disubbidire. E' inutile continuare ad illudersi che un poliziotto od un carabiniere possa "disertare", rifiutare di obbedire ad un ordine, disubbidire e rimanersene tranquillo al suo posto: queste cose accadono nella fantasia, nei film, nei romanzi e in un mondo ideale, dove i buoni rifiutano di obbedire agli ordini del superiore e con la forza del loro amore rimettono al proprio posto le cose e convertono in cattivo in buono: il problema è che viviamo tutti quanto in questo mondo imperfetto e reale, e nel mondo imperfetto e reale nel quale viviamo, accade purtroppo che ognuno di noi si trova a dover fare a volte delle cose che vanno anche contro la propria coscienza, e quindi a volte, seppure a malincuore, queste cose le dobbiamo fare. Nessuna obiezione dunque nei confronti del poliziotto, del carabiniere, del maresciallo o dell’ispettore che esegue un ordine, e che quell’ordine lo deve fare rispettare anche agli altri.

Il problema reale purtroppo è: in tutto questo, lo stato, la legalità, la legge, la magistratura, i tribunali, chi deve fare rispettare ed applicare la legge, che figura ci fa? Se il cittadino comune, che magari sa poco e niente della situazione di contrada Ulmo a Niscemi, vede il video in cui si vedono le forze dell’ordine italiane che (nel pensiero comune) aiutano delle persone ad infrangere quella stessa legge italiana che essi invece dovrebbero tutelare, fare applicare e fare rispettare, nonostante un tribunale abbia detto, ad oggi, che quella costruzione è abusiva, illegittima ed illegale, che cosa deve pensare la persona comune, se non che quelli che dovrebbero essere l’ultimo baluardo ed i capisaldi di giustizia e legalità, sono anche essi “collusi, criminali, dalla parte dei delinquenti e corrotti”? In un paese di mafia, dove lo stato non c’è, e quando c’è stato, ha perso, dove il cittadino comune non ha altro appiglio che le forze dell’ordine per illudersi che ancora esista e sopravviva uno spiraglio di democrazia e legalità, qual è il primo pensiero che viene in mente, quando uno vede che polizia e carabinieri fanno da scorta a chi, da lì a pochi minuti, va a commettere una illegalità? Quale è la percezione che ne ricava da tutto questo la persona comune, quando vede un funzionario arrampicarsi sugli specchi, che deve ammettere suo malgrado che, sì, lui lo sa che il tribunale ha detto in questo modo, ma siccome ancora non ci è arrivata la comunicazione o un ordine di imporre lo stop o di non fare entrare gli operai, e che se non ci arriva questo ordine noi non possiamo fare altro che farli entrare nostro malgrado, e che loro dicono che non stanno lavorando per completarlo, ma solo facendo piccoli lavoretti o prove tecniche, che cosa deve percepire da tutto questo una persona, la quale sa benissimo che se la stessa cosa fosse capitata a lui, che se la polizia gli avesse bloccato i lavori di costruzione di una casa, e se lui avesse continuato ad entrare ed uscire dalla casa indisturbato, sa benissimo che la legge a lui questa cosa non gliela avrebbe certamente perdonata? Che cosa deve pensare quindi la persona comune, se non che contro i piccoli e le persone comuni, la giustizia, servendosi di polizia e carabinieri, è implacabile, mentre con il potente di turno, la giustizia, sempre continuando a servirsi degli stessi poliziotti e carabinieri (che sono anche loro, e purtroppo per loro, l’ultima ruota del carro), diventa più malleabile, permissiva, bendisposta, anzi, addirittura servizievole, accondiscendente e servile?

Che pensino a questo ed al danno che stanno facendo a Niscemi e nell’opinione comune, tutti coloro che si dicono paladini dell’ordine, della giustizia, della legalità e dell’antimafia, quando si riempiono la bocca di belle parole ed usano bellissime espressioni quali giustizia e legalità, mentre in realtà stanno completamente facendo spegnere, qui a Niscemi, il senso di onestà, di dignità e di legalità di un popolo e di una nazione intera, e stanno facendo un bellissimo regalo alla mafia ed alla criminalità comune ed organizzata, perché stanno dimostrando, e dimostrando pienamente, che qui a Niscemi, in Sicilia ed in Italia, non vige la legge, non vige l’ordine, non vige la disciplina e la legalità, ma vince il malaffare, vince la mafia, vince la delinquenza, la corruzione e l’illegalità, cosa di cui i poteri forti e chi è al comando, nei centri di potere, sono pienamente e primi responsabili. Viva la mafia, viva l’illegalità: purtroppo è questo, il messaggio che la questione muos sta facendo percepire qui a Niscemi ed in tutta la Sicilia ed in tutta Italia intera.

Postato - 07 Marzo 2015 di: Maurizio Giannetto