Muos - Cui prodest?

A distanza di poche ore dall’inizio delle operazioni di misurazione delle emissioni elettromagnetiche del MUOS da parte dei Verificatori del CGA, strani accadimenti avvengono in quel di Niscemi.

“A seguito richiesta giunta da Prefettura di Caltanissetta… ” così l’incipit della nota della presidente del Collegio dei Verificatori, Maria Gabriella Sarto, ai tecnici di parte, ma null’altro viene comunicato se non che la sospensione delle “misurazioni”, che avrebbero dovuto effettuarsi ad antenne e parabole accese già da domani 13 Gennaio, viene rinviata a data da destinarsi.

La faccenda puzza un po’ di strane manovre e le esperienze trascorse ci portano a conclusioni che, per quanto momentaneamente non supportate da prove tangibili, non sembrano lontane dalla realtà.

Prima di tutto, non si riesce a capire il perché di queste decisioni saltellanti: perchè di questi cambi di “itinerario” processuale non viene depositato in giudizio alcunché e nulla viene comunicato agli avvocati di parte, i quali sono costretti a trarre informazioni dai Consulenti Tecnici di Parte. Perché si fanno saltare tutte le regole processuali? A chi giova tutto questo e se non “giova” ad alcuno, vorremmo sapere perché non si rispettano anche le regole più banali, se tali si possono considerare le “precise” regole del processo.

Altro punto: sarebbe utile capire perché la Prefettura, che è un organo periferico del Governo, intervenga a questo punto della questione e su richiesta di quale Ministero e, soprattutto, perché lo faccia a poche ore dalla visita dei Verificatori e dei CTP all’interno della base.

Altro nodo che puzza di “strano artificio”: il Gip di Caltagirone ha dato l’autorizzazione per il dissequestro dell’impianto per le giornate del 13-14-15? Quindi, materialmente, gli americani in questi tre giorni, potranno entrare ed usare le parabole, ma verificatori e CTP non potranno accedere perché, ieri pomeriggio, sono state bloccate le misurazioni.

Ragionando per assurdo, potremmo pensare che gli americani non sono pronti per il loro show ad “antenne accese e alla massima potenza”, così come dissero lo fossero in altre occasioni, proprio mentre gli apparecchi degli attivisti e dei tecnici di parte le davano per “spente”. La questione ha veramente perso ogni possibilità di prevedibilità e saltella allegramente ai limiti del paradosso: ” ci auguriamo – ci dice un attivista raggiunto telefonicamente – che nelle alte sfere si rendano conto di star rasentando i limiti del ridicolo e della pantomima trita e ritrita.”

Restiamo in attesa di aggiornamenti.

Postato - 12 Gennaio 2016 di: Daniela Giuffrida